Guida strategica alla fotografia still life

Sei un appassionato di fotografia still life o vuoi perfezionare la tua tecnica in ambito professionale? Sei nel posto giusto!

Cosa intendiamo quando parliamo di fotografia still life? Il termine deriva dalla pittura, per molti secoli antesignana della fotografia, e significa letteralmente natura morta. Vi ricordate le lezioni di storia dell’arte?

Per still life si intende la fotografia di oggetti inanimati, senza la presenza di persone o animali. È una cosa semplice, no? La vediamo tutti i giorni sui social, in televisione, ovunque. Il catalogo di Zalando? È still life! Quelle belle foto con tutti i trucchi sparsi sul tavolo postata da Chiara Ferragni? È anche quello still life, seppure con uno stile più casereccio.

A cosa serve la fotografia still life?

Se vi state già ponendo questa domanda siete già molto avanti. Per quanto sia possibile essere pervasi dal desiderio impellente di realizzare foto still life per puro gusto personale (a me capita di continuo per esempio, e la foto che segue ne è testimonianza), lo scopo principale di questo genere fotografico è il commercio, la vendita di oggetti e prodotti.

Per fini squisitamente dimostrativi, seguirà un breve (mica tanto, 30 minuti!) video dimostrativo, in cui viene illustrato il rigoroso procedimento con il quale è stato possibile ottenere questa foto, partendo da più di 12 diverse esposizioni del medesimo prodotto. Questo perché la fotografia still life è sì divertente, ma anche rigorosa, e deve dare luogo a risultati privi di difetti.

Le difficoltà della fotografia still life

Prima ancora degli aspetti tecnici voglio focalizzare quelli concettuali. Ricordiamoci che abbiamo diverse possibilità davanti a noi: la foto still life non si limita a strumento di reportage, anzi, si spinge oltre e il suo scopo è quello di invogliare all’acquisto, per questo si tenderà a far sembrare l’oggetto in questione molto più bello di quanto non sia in realtà. Senza imbrogliare ovviamente! Ma anche senza darsi la zappa sui piedi! Vediamo un esempio.

Case History: foto still life per bottiglie di birra

Esaminiamo il caso delle foto still life per questo brand di birra italiana – molto buona, se posso dare un giudizio non fotografico! Cominciamo con l’esaminare la comunicazione del brand e una delle immagini che utilizza.

Foto proveniente dal sito del produttore, a cui appartiene il copyright che non è nostro.

Foto proveniente dal sito del produttore, a cui appartiene il copyright che non è nostro.

Come possiamo vedere si tratta di una immagine alquanto imperfetta. Pursempre still life, dato che immortala oggetti inanimati a scopo vendita, tuttavia se la esaminiamo notiamo subito che:

  1. il soggetto principale è sottoesposto;

  2. le linee orizzontali e verticali non sono ben allineate all’inquadratura;

  3. le bottiglie non sono posizionate al meglio;

  4. in generale la foto non valorizza il prodotto.

Vediamo ora le foto che abbiamo realizzato all’inizio del 2020, in perfetto stile da fotografia still life.

Si dà il caso che sia il vostro giorno fortunato, perché per un caso fortuito abbiamo la possibilità di postare anche un breve video che dimostra alcuni dei procedimenti con cui una di queste foto viene realizzata – si parla di esposizione multipla, compositing e Metodi di Fusione di Photoshop.

Come capite osservando questo paragone, la fotografia still life non sempre deve raccontare la realtà, anzi… quasi mai. Il suo scopo invece è quello di raccontare un’esperienza, vendere un sogno. Per questo i fotografi still life vengono pagati. E per questo la fotografia still life scopre una seconda giovinezza in questi anni, grazie al potere del digitale, di internet e degli e-commerce.

L’equipaggiamento fotografico

Cominciamo ora a parlare di cosa serve per realizzare uno shooting di fotografia still life in termini di equipaggiamento fotografico e altri materiali.

Per scattare fotografie di prodotto degne di nota avrete bisogno di:

  • una reflex o mirrorless anche entry level: è importante poter gestire con precisione tutti i parametri, per fare scelte consapevoli e non lasciare nulla al caso;

  • un trappiede: è vero che si può fare still life anche a mano libera, ma il treppiede è essenziale soprattutto se si devono scattare molti prodotti in serie mantenendo fissa l’inquadratura;

  • un comando remoto per scattare le foto senza introdurre vibrazioni toccando cavalletto e videocamera.

E qui ci fermiamo, perché per fare fotografia still life in verità non serve altro: è possibile esplorare con successo questo genere fotografico anche con la sola luce naturale e con l’ambientazione che riteniamo più opportuna, purché coerente con lo spirito dello shooting e con i desideri del cliente.

Vediamo un esempio di foto still life ambientata, in cui lo sfondo altro non è che una porzione dello spazio in cui si è svolto lo shooting, presso la sede del cliente. Gli oggetti che si intravedono a contornare il prodotto sono props improvvisate, reperite sul posto e assemblate con creatività.

Tuttavia, per controllare a dovere le luci, lo sfondo e ogni aspetto dell’output finale, mi sento di aggiungere alla lista almeno:

  • backdrop colorati e neutri;

  • luci (fisse o flash, non fa differenza);

  • diffusori, idealmente softbox.

In verità una cospicua percentuale delle foto prodotto che vediamo ogni giorno viene realizzata con luce artificiale, questo almeno per due ottimi motivi:

  1. la luce artificiale consente un controllo maggiore sulla scena;

  2. è costante e consente di lavorare durante l’intera giornata – e nottata, fattore da non sottovalutare –, senza cambiamenti di luce, né nell’intensità né nella temperatura colore.

Parlando di illuminazione, per la fotografia still life non ci sono particolari esigenze, dal momento che la luce può – e deve – essere gestita congiuntamente ai tempi di scatto, che possono diventare anche molto lunghi per garantire la corretta profondità di campo – solitamente si scatta tra f/8 ed f/11.

Non c’è quindi una vera necessità di luci flash da studio, delle luci LED anche economiche possono dare ottimi risultati – consigliate per esempio le Neewer NL-660, che oltre a 660 bulbi LED hanno anche i controlli della temperatura colore.

I backdrop rivestono un ruolo fondamentale, in quanto determinano il colore e la pulizia dello sfondo nelle nostre foto, anche se mi sento di dirvi: se fate still life in home studio, non aspettatevi dei fondali bianchi perfetti, difficilmente li otterrete senza mettere in campo diverse luci.

Fortunatamente, anche per chi scatta on a budget, esiste una soluzione. In questo nuovamente breve (scherzo ovviamente) video, vi mostriamo come si scontorna un oggetto rimuovendo perfettamente lo sfondo, anche se la foto non è stata scattata su sfondo neutro.

Aspetti tecnici importanti a cui prestare attenzione

La fotografia di prodotto punta a vendere, quindi il suo scopo è mostrare l’oggetto o gli oggetti al loro meglio, incentivando l’interesse dell’osservatore. Si tratta di un genere fotografico in cui la creatività è marginale, e molto di più contano l’esperienza e il ragionamento – esistono infatti delle tecniche collaudate che consentono di ottenere un risultato professionalmente accettabile ogni singola volta, one shot one kill, mentre un metodo di prova ed errore in cerca dello scatto creativo, semplicemente non è profittevole in termini di tempo.

Le cose importanti da tenere a mente per lavorare in maniera corretta e pulita sono:

  1. l’esposizione deve essere perfetta; laddove questo sia problematico, valutare di lavorare con le esposizione multiple come dimostrato in precedenza, il prodotto deve essere perfetto;

  2. il colore deve corrispondere al prodotto vero: non si può spacciare un colore per un altro, e quindi bisogna ridurre al minimo lo scarto tra colore reale e colore percepito nella foto. Per fare questo si utilizzano dei Color Checker passport, in particolare mi sento di consigliare quello prodotto da X-Rite per Pantone. Si tratta di una tavolozza di colori che viene fotografata nel nostro set, a luci già posizionate. Il suo scopo è quello di calibrare la nostra foto, tramite il bilanciamento del bianco che viene eseguito successivamente in post-produzione;

  3. la composizione è tutto: disposizione degli oggetti, profondità, relazione dell’oggetto con lo spazio circostante. Tutto deve concorrere a creare un’atmosfera – o una totale assenza di atmosfera! – tale da indurre l’osservatore a focalizzare la sua attenzione su quell’unico oggetto, e far nascere in lui la volontà di acquisto.

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