Fotografia di interni: perché è importante?

Cosa fa il fotografo di interni per dare valore aggiunto?

Se pensiamo al mercato odierno, la fotografia di interni e real estate dovrebbe essere uno dei settori più remunerativi. Per almeno due motivi:

  1. Gli immobili sono tra i beni più costosi che la media della popolazione può acquistare, quindi movimentano molti soldi, e la parcella del fotografo è assolutamente irrilevante;

  2. Chi è nel settore immobiliare sa bene di non poter fare a meno di un fotografo di interni.

Si è visto infatti da una ricerca realizzata da Redfin, una delle maggiori società in ambito real estate, che la fotografia di interni è essenziale sia per vendere che per affittare appartamenti, perché gli annunci con foto professionali attirano più visite sul sito (fino al 60% in più rispetto agli annunci con foto amatoriali), più persone chiedono di vedere la casa e si accorciano i tempi.

Si evidenzia inoltre come presentando il prodotto – in questo caso l’appartamento – con delle foto migliori, si attira anche un certo tipo di cliente; ne deriva che migliore è la foto, e più i clienti che si fanno avanti saranno disposti a spendere per quell’appartamento. Se ci pensate è logico, comprereste qualcosa che in foto vi sembra brutto?

Da dove nasce il valore aggiunto che un fotografo fi interni mette in uno shooting real estate?

Immaginatevi di entrare in una salumeria e di tagliarvi il prosciutto da soli. Vi vengono bene le fette? A me no! Mi vengono tutte diverse, e quelle che mi vengono bene escono così per caso, non saprei rifarle uguali. Perché non sono capace, perché non è il mio mestiere. Dovrei mettermi li e imparare. Ma posso permettermi di passare due ore a imparare come si taglia il prosciutto, oppure mi conviene farmelo tagliare da qualcuno che fa quello di mestiere? Probabilmente la seconda, anche perché se io non so tagliare il prosciutto, è vero anche che se mando il mio salumiere a fare le foto al posto mio, probabilmente le fa meno bene di me.

Ecco qualcosa che ogni fotografo di interni sa bene, qualche piccolo accorgimento per rendere migliori le foto di un appartamento o di una architettura in generale:

  1. Se il tempo lo consente, fare sempre un sopralluogo prima di scattare e pianificare già quali scatti fare e a che ora, è decisivo sapere in che momento della giornata la luce sarà giusta nelle stanze che il cliente vuole fotografate;

  2. Scattare sempre con treppiede, anche qui se il tempo lo permette – io il treppiede lo porto sempre dietro, poi se il cliente mi dice che devo fare tutto in 6 minuti perché sta arrivando il corteo con la Regina Elisabetta, faccio a mano libera e viene quello che viene, ma non è un bel modo di lavorare. Quando scatto con treppiede, imposto l’apertura tra f/5.6 ed f/11, in modo da avere ogni parte della stanza bene a fuoco, e per fare questo a ISO 100, probabilmente dovrò scattare tra 1/20 di secondo e 4 secondi, un tempo troppo lungo per scattare a mano libera. Se scatto a mano libera, dovrò al contrario aprire tutto il diaframma, e quindi alcune parti della foto potranno risultare non a fuoco; con tutta probabilità sarò anche costretto ad aumentare gli ISO, introducendo più rumore nelle foto. Un altro motivo per cui si usa il treppiede è il bracketing: se sono su treppiede, posso impostare la mia camera in modo che faccia tre scatti in rapida successione, con tre esposizioni diverse, che serviranno poi per ottenere una immagine HDR, che preservi sia i bianchi che i neri della scena originale. Di nuovo, a mano libera questo risulta quasi impossibile;

  3. Lo styling degli interni è molto importante: capita spesso che il cliente, facendo un altro mestiere, non sappia che gli interni rendono molto meglio se vengono sistemati da uno stylist. Esistono molte agenzie che si occupano proprio di questo, forniscono mobili e decorazioni ma anche cibo e oggetti di scena per decorare gli interni in modo da farli risultare più accoglienti. Sicuramente, se il budget del cliente lo consente, affidarsi a uno stylist di interni avrà un grandissimo impatto sulle foto di interni;

  4. Scegliere l’equipaggiamento giusto: quando si fotografa per interni e real estate, quello che non può mancare è un buon grandangolo. In questo momento, la lente più forte in assoluto sul mercato pronsumer è il Canon EF11-24mm f/4 L USM, una lente incredibilmente ampia che consente di catturare efficacemente qualsiasi interno, con la sola debolezza della distorsione a barilotto – inevitabile a 11mm e si può correggere in post. Ma anche un 16mm serve efficacemente allo scopo; personalmente sconsiglio le lenti tilt-shift: anche se sono ottimi prodotti, una lente tilt-shift è solitamente prime lens, ovvero lunghezza focale fissa, e nel contesto dinamico di uno sooting di interni, avere una focale fissa a mio parere crea più problemi di quanti non ne risolva;

  5. Evitare le linee convergenti: quando si scatta architettura è importante mantenere dritte le linee verticali, per un effetto globale più piacevole. Questo può essere fatto anche su treppiede con una lente normale, oppure si può ricorrere a una lente tilt-shift nel caso in cui l’architettura presenti linee pendenti o difficili da correggere in post-produzione;

  6. Utilizzare luci supplementari: ricordiamoci che non veniamo pagati per fotografare gli interni così come sono, ma per farli sembrare incredibilmente belli. Se una luce in più messa nel posto giusto rende una stanza più piacevole alla vista, questo è quel qualcosa in più che il fotografo di interni è chiamato a fare, e a cui difficilmente il mio salumiere avrebbe pensato;

  7. Gestire il colore nella foto di interni non è facile, la scena è ampia e abbiamo fonti luminose differenti, con temperature e tinte differenti. La teoria dice che, selezionata una fonte di luce primaria e dominante nella scena, si dovrebbero gellare tutte le altre luci (ovvero si modifica il loro colore mediante l’applicazione di gel colorati). Questa è la pratica migliore, se il tempo lo permette;

  8. La post-produzione va utilizzata cum grano salis: è importante non stravolgere le immagini, clarity e saturazione non vanno proprio toccati quando si lavora su uno shooting di interni. Piuttosto componiamo l’immagine in compositing sommando più scatti con luci diverse o con bracketing per interni ed esterni, usiamo gli strumenti di Photoshop per rimuovere elementi di disturbo che non era possibile rimuovere manualmente sul posto – sto pensando a interruttori, cavi a muro, placche avvitate, segni di usura su pareti e pavimenti;

  9. Le angolazioni migliori ovviamente dipendono dal tipo di interni, tuttavia in casi normali si tende a prediligere gli angoli della stanza, in modo da regalare l’angolo di campo più ampio possibile: una casa che sembra più grande attrae di più rispetto a un bugigattolo;

  10. Una nota finale sulla consegna del lavoro: chiediamo preventivamente al cliente che uso farà delle immagini e che formato ha bisogno. Se il cliente deve metterle su AirB&B o TripAdvisor, gli servirà un formato web leggero, o non verranno accettate dalla piattaforma; se invece deve mandarle a una rivista di architettura, gli serviranno dei .jpg in alta qualità o addirittura dei file .tif, e anche il profilo colore sarà diverso.

E ora un piccolo consiglio finale riguardo alla filigrana: personalmente sono della scuola del niente filigrana, e vi spiego il motivo. Le foto verranno utilizzate dal mio cliente, e di sicuro avere il mio nome sopra ne limiterà gli usi possibili, o lo costringerà a ritagliarla malamente. Nel migliore dei casi avremo le foto sul sito del cliente col mio nome sopra, di fatto uno sfregio, se mi passate la figura retorica, all’immagine coordinata del mio cliente, e non è quello che voglio. Credo che un cliente apprezzi e sia anche più bendisposto a una collaborazione futura, se le foto vengono consegnate senza filigrana. Anche perché, avendo pagato, il cliente ha diritto di farne quello che vuole, se così è stato pattuito.

Aggiungo anche che la filigrana è abbastanza inutile: i visitatori del sito cercano una casa, non un fotografo, non lo leggono neanche il mio nome.


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